«Siamo ormai arrivati al grottesco, alla confusione totale, degna di un film comico». I consiglieri comunali Angelo Calabrese, Raffaele De Gennaro e Marika Sabini, insieme all'assessore Santa Cascone, divulgano una nota, diffusa dall'ufficio stampa del Comune di Pompei, sulla situazione a dir poco "imbarazzante" che regna nei Democratici mariani. «Assistiamo al pullulare di tantissimi militanti del partito che “non esiste”, gruppi di militanti che passano il loro tempo a vantare posizioni, ruoli e riferimenti senza seguire una linea politica chiara e coerente - scrivono i firmatari del documento -. Consiglieri di opposizione del Pd in aperto scontro con consiglieri di maggioranza ed il sindaco. Manca un segretario ed un direttivo da quattro anni ma in compenso abbiamo tre commissari desaparecidos, nonostante gli inviti arrivati da più parti».
«Non si fa più un tesseramento da tempo immemorabile - spiegano ancora i quattro - e alcuni sembrano più interessati ad avere una tessera personale solo per dire: io ce l’ho! Pompei non merita di trovarsi in questo stato e non possiamo restare a guardare con le braccia conserte, fuori ai bar a studiare esclusivamente le mosse per abbattere chi non la pensa come noi. I nostri figli e i nostri nipoti non ce lo perdonerebbero mai! A questo punto crediamo sia giunto il momento di gettare un macigno nello stagno, visto che i sassi non sono bastati, a smuovere le acque all’interno del Partito Democratico. Il Pd - proseguono - è il più grande partito presente sulla scena politica regionale e nazionale e chi, responsabilmente, ha un ruolo di gestione all’interno, non può starsene in silenzio, deve fare la sua parte, cercare i mezzi necessari e indispensabili per trovare quel dialogo che possa portare ad una convergenza di idee e progetti utili al rilancio definitivo della città, dove è in corsa una grande opera di cambiamento. Chiediamo ancora una volta un incontro a breve col segretario provinciale Venanzio Carpentieri - concludono - per far sì che si renda promotore e protagonista di una serie incontri, utili a riportare un salutare dialogo, una sede, un segretario, un direttivo e la dignità che merita il nostro amato partito e la nostra stupenda Pompei».
Una bagarre che, tuttavia, è opportuno sottolineare, è stata creata dagli stessi esponenti della politica locale che dicono di richiamarsi al Partito Democratico. Tanto è vero che sia nella maggioranza che sostiene il primo cittadino Uliano, tra cui i tre consiglieri su menzionati (che alle amministrative si sono candidati con la civica Alternativa Pompeiana), sia nell'opposizione troviamo politici che affermano di avere come riferimento il Partito Democratico, anche se in alcuni casi sono espressione di idee ed ideali antitetici rispetto allo stesso Pd. E molti di questi, fatta eccezione per il sindaco Uliano e, forse, per il consigliere Calabrese, non hanno neanche sottoscritto la tessera del partito.