A meno di tre mesi dall’inizio del Giubileo della Misericordia, che si aprirà l’8 dicembre 2015, l’appello di Papa Francesco è stato, ancora una volta, in favore dei migranti. Nell’Angelus di domenica 6 settembre, il Santo Padre ha, infatti, invitato«ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ad ospitare una famiglia».
«In prossimità del Giubileo della Misericordia – ha detto Papa Bergoglio -, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi. Un gesto concreto in preparazione all’Anno Santo della Misericordia».
A Pompei, dove, come ha più volte ribadito l’Arcivescovo mons. Tommaso Caputo, «l’accoglienza è uno stile di vita quotidiano», già da qualche mese sono state accolte alcune donne in fuga da Eritrea, Nigeria e Guinea.«Le parole pronunciate da Papa Francesco, all’Angelus - ha detto il Pastore della Chiesa pompeiana - sono risuonate fortemente nel Santuario di Pompei. Da oltre 130 anni, bambini, poveri, figli e figlie dei carcerati, anziani, ex tossicodipendenti, diversamente abili, donne ed adolescenti in difficoltà hanno trovato casa, istruzione, futuro, ma, soprattutto, amore concreto e diffusivo. Attualmente le nostre opere sociali ospitano alcune centinaia di ultimi ed emarginati e, negli ultimi mesi abbiamo accolto anche una trentina di donne migranti con i loro bambini. Al momento sono ospitate, presso la nostra Casa Emanuel, dodici donne eritree con due bambini».
L’accoglienza delle migranti si pone sulla scia del carisma del Fondatore del Santuario e delle Opere Sociali, il Beato Bartolo Longo. Continua, dopo più di 130 anni, l’opera di ospitalità e di assistenza che il Santuario mariano assicura agli ultimi, agli emarginati, a chi, per diverse problematiche, ha bisogno di aiuto.
(Marida D'Amora)