E’ stata scoperta dai carabinieri della Stazione di Pompei una vasta area agricola colma di rifiuti. Si trova in linea d’area poco distante gli Scavi archeologici di Pompei, lungo la bretella in costruzione che collega l’area archeologica e l’uscita dal casello autostradale Napoli-Salerno con il centro della città mariana.
I carabinieri hanno sequestrato terreno e denunciato due persone dedite all’attività di mediatori agricoli. L’area sequestrata è a prevalente conduzione agricola sita a sud rispetto al parco archeologico.
Si tratta di una vasta zona nei pressi del sito archeologico sulla quale risultavano depositati cumuli di rifiuti in stato di decomposizione. Ovvero, rifiuti speciali e materiale ferroso e legnoso. Il tutto è venuto fuori successivamente ad una precedente operazione dei carabinieri della Stazione di Pompei in zona detta Masseria Curato.
Alla fine dell’operazione di repressione di crimine ambientale, i militari hanno denunciato due persone (un 61enne di Scafati e un 53enne di Pompei) che sono stati ritenuti responsabili dello scempio ambientale (discarica abusiva in area agricola). E' stato rilevato che sul posto veniva operato lo stoccaggio abusivo di rifiuti mentre, per quanto riguarda i braccianti agricoli, non erano osservate norme per la sicurezza e l’igiene sui luoghi di lavoro.
I controlli hanno riguardato una cooperativa agricola per la lavorazione di ortaggi che operava anche con mano d’opera a nero. Ne consegue che i militari dell’Arma hanno dovuto sospendere l’attività dell’azienda agricola. E’ risultato che su un’area di circa 9.000 mq. erano stati abbandonati rifiuti speciali residui di lavorazione di ortaggi e materiale ferroso e legnoso (cassette agricole ed altro). I carabinieri hanno sequestrato anche un autocarro che conteneva rifiuti dello stesso tipo oltre ad imballaggi di plastica e di alluminio, scatole di conserve in pessimo stato e circa 100 cassette di plastica contenenti patate in stato di putrefazione.
Ai due rappresentanti della cooperativa (presidente e ragioniere) sono state contestate ben 17 violazioni di ordine penale ed amministrativo.