Necessita un’operazione di chiarezza sulle reali intenzioni, le prospettive ed i rapporti di forza che si stanno creando nei diversi ambiti di territorio vesuviano a proposito del documento di rinnovo delle cariche del comitato del Grande Pompei 2, deciso dagli stessi componenti del comitato che si sono costituiti in direttivo il 4 agosto scorso presso l’Hotel Pompei Resort del centro mariano.
Il suddetto documento è stato pubblicizzato sulla stampa. Ora è il momento di chiarirne (con il contributo di qualche soggetto protagonista) portata ed implicazioni considerato che sono capitate una serie di coincidenze (forse troppe) che hanno conferito un “fumus” di iniziativa politica pompeiana ad un semplice rinnovo di cariche interne. La costituzione del comitato di imprenditori Grande Pompei è nata già nel 2013 nell’ambito dell’associazione degli industriali di Napoli. Lo scopo è quello d’incentivare i servizi esterni e la creazione d’infrastrutture di della cosiddetta buffer zone degli Scavi archeologici di Pompei e dei cosiddetti siti archeologici minori (a conti fatti parliamo del territorio di quasi tutta la fascia costiera vesuviana). Il fatto che al tavolo di presidenza del comitato del Grande Pompei 2 sedesse il presidente del consorzio Costa del Vesuvio (Angelo Vitolo) che ha ereditato il ruolo strategico di Tess Costa del Vesuvio (Agenzia regionale per lo sviluppo economico in liquidazione dal 2012), la dice lunga sulla vocazione di lobby di questo comitato che punta effettivamente (cosa del tutto normale) a miglioramenti delle infrastrutture ma anche (e soprattutto) a normative regionali di sostegno e di finanziamento delle loro iniziative.
Le precisazioni a riguardo, fatte da Enzo Sica (ex assessore a Pompei nella giunta Uliano) ed ora membro revisore del comitato, riguardano la presenza, in occasione della riunione privata del comitato, del consigliere comunale Franco Gallo e del sito che è stato prescelto nell’occasione. «Abbiamo scelto Pompei per la costituzione del direttivo del Comitato Grande Pompi 2 per un doveroso riconoscimento alla città che ospita sul suo territorio il famoso monumento Unesco – ha spiegato Sica –. Riguardo all’albergo Pompei Resort si è trattata di una scelta di ordine organizzativa, non strategica – ha proseguito –. Nelle prossime occasioni sarà presumibilmente prescelto un albergo diverso». Ha concluso Sica, che ha poi spiegato la presenza di Rosita Matrone nella veste di presidente dell’associazione degli albergatori pompeiani mentre il consigliere Franco Gallo (notoriamente diretto antagonista di Uliano) sarebbe stato invitato alla riunione per pura forma di cortesia «considerato che era già presente (per altri motivi ) nell’albergo quando ha avuto luogo la riunione». Una serie di coincidenze, chiarite da Sica, che avevano fatto pensare ad una costituzione di un comitato d’affari locale (cosa che non è) ed al ruolo attivo nell’iniziativa di Gallo e compagni, che invece Sica si è affrettato a smentire. Quanto, poi, alla portata ed al peso del “comitato” che è stato recentemente costituito, è materia tutta da chiarire. L’unica cosa evidente è l’attivismo oggettivo degli imprenditori che vi hanno aderito.