Come era prevedibile, cade la prima testa, quella del rappresentante sindacale pompeiano della Cisl degli Scavi di Pompei, Antonio Pepe, a causa dell’assemblea di ieri che ha lasciato per un paio d’ore fuori ai cancelli del sito archeologico i turisti, senza alcun preavviso. La Cisl Fp di Napoli sconfessa il delegato del sito archeologico vesuviano. Secondo Salvatore Altieri, segretario Cisl dell'Area Metropolitana di Napoli, si è trattato di «un'Iniziativa personale che danneggia tutti. Tolleranza zero con chi viene meno al patto di servizio con cittadini, turisti e lavoratori». Con queste dichiarazioni, la Cisl Fp di Napoli ha ritirato ogni delega ad Antonio Pepe sconfessando l’operato del sindacalista, in pieno contrasto con la linea cislina.
«Partecipare all’assemblea sindacale di ieri è stata un’iniziativa personale presa contro le precise indicazioni della federazione territoriale. Il giorno 22 luglio Pepe era stato già richiamato dalla Cisl Fp di Napoli, tanto è vero che aveva ritirato l’adesione all’assemblea sindacale. Ciò che è seguito non può essere tollerato da un sindacato che rappresenta tantissimi lavoratori». Conclude Altieri, che conferma la mobilitazione del suo sindacato nella riorganizzazione degli Scavi di Pompei. «Chi viene a visitare le nostre eccellenze merita un servizio all’altezza del nostro patrimonio artistico e culturale: orari di apertura più lunghi, siti sempre più aperti e fruibili, migliore organizzazione dell’accoglienza e delle visite. Questa e questa soltanto è la linea della Cisl Fp. Chi pensa di agire diversamente con iniziative personali che danneggiano l’immagine dei lavoratori pubblici e di tutto il Paese, non può avere spazio nella nostra organizzazione».
E’ il pensiero del dirigente Cisl che viene in parte contradetto da Antonio Pepe, che nega decisamente di aver convenuto di ritirare la convocazione dell’assemblea del 23 luglio. «Riguardo alla delega sindacale mi dispiace per Altieri – controbatte Pepe – ma sono i miei colleghi, lavoratori degli Scavi di Pompei, che me l’hanno conferita con il loro voto (Pepe è stato il primo eletto alle ultime elezioni interne, ndr)». Il sindacalista pompeiano che ha gran seguito tra i custodi degli Scavi di Pompei ha spiegato di esser membro della RSU di Pompei (rappresentanza unitaria). In quella veste potrà continuare a difendere gli interessi sacrosanti dei suoi colleghi. Momenti del genere in cui si è cercato di fare di Antonio Pepe il capro espiatorio per vertenze che, secondo il medesimo, sono da addebitare al ceto dirigente di Soprintendenza e Ministero, sono intervenuti già in passato ma il leader sindacale pompeiano ne è sempre venuto fuori alla grande, grazie alla solidarietà del ceto dei lavoratori.