Una notizia che farà molto piacere alle organizzazioni dei commercianti del centro storico della Pompei moderna.
L’Amministrazione comunale di Ferdinando Uliano ha dato il via, per iniziativa dell’attuale Responsabile Unico di Procedimento, Michele Fiorenza (subentrato a Gaetano Petrocelli), alla procedura di risoluzione in danno del servizio parcheggi e dell’incasso del ticket bus, collegato alla creazione (prevista in tempi successivi) della ztl nel centro storico di Pompei.
Parliamo di un servizio che è stato ceduto in appalto alla ditta vincitrice della gara, la Publiparking, in un quadro contrattuale che è stato molto contrastato, prima, durante e dopo la gara d’appalto, dal ceto turistico, alberghiero e commerciale del centro mariano.
I commercianti, nel corso dell’Amministrazione precedente guidata da Claudio D'Alessio, avevano osteggiato il progetto sulle aree di sosta a Pompei che è poi passato lo stesso, e proseguito con il conferimento dell’appalto nel corso della gestione commissariale del prefetto Aldo Aldi, succeduto a D’Alessio sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri comunali.
In questo clima, e con promesse elettorali di cambiamento del servizio, si è insediata l’Amministrazione Uliano che ha proceduto con cautela nel ricontrattare il servizio nella sua totalità, incontrando una controparte a parole disponibile ma che nei fatti non è andata incontro alle esigenze messe in campo.
Il tutto, in una fase di contestazione popolare del servizio. Giova ricordare che forse non a caso si è dimesso in quel periodo l’assessore Marra, che ha trattato il cambiamento per conto del Comune di Pompei. Questo l’antefatto.
Le ragioni dell’avvio della procedura di revisione in revoca risiedono nel quadro della dotazione tecnica della ditta Publiparking, che non sarebbe a livello dell’alto profilo del servizio, sia perché prestato in uno dei centri di maggior rilievo turistico regionale, sia per la forte contropartita finanziaria. Ma soprattutto perché la gara migliorativa è stata incentrata sulla caratteristica dei parcometri e degli apparecchi rilevatori delle multe in dotazione agli operatori deputati ai controlli.
In poche parole, prima la Publiparking avrebbe conquistato punteggi aggiuntivi per aggiudicarsi la gara poi si sarebbe dotata di apparecchiature non rispondenti a quella dichiarate. Elemento, secondo il tecnico Fiorenza, invalidante del contratto a danno della ditta appaltante che, a fronte delle tariffe prefissate, non ha corrisposto il servizio che avrebbe dovuto assicurare all’utenza ma soprattutto al Comune di Pompei (Ente di concessione dell’appalto e titolare dei controlli economici e di qualità).
Va riconosciuta in questa fase preliminare il contributo critico e professionale del consigliere (già delegato al comparto) Alfonso Conforti, che ha il merito di aver suonato il campanello d’allarme su un servizio parcheggi non rispondente ai canoni contrattuali, e portare la maggioranza sulle sue posizioni di contrasto dell’appalto conferito nell’esclusivo interesse dei pompeiani, a cui si è aggiunta la verifica del Rup che ha bocciato il macchinario della Publiparking e conseguentemente denunciato la invalidità del contratto a suo tempo stipulato per il servizio.
Cosa succede adesso? Entro trenta giorni la Publiparking presenterà le sue controdeduzioni, ma pare che non abbia molte frecce al suo arco.
Si profila una seconda soddisfazione per i cittadini di Pompei (dopo il Cimitero). Nel frattempo la Publiparking resta titolare dell’appalto, salvo novità successive che saranno rese pubbliche dal Comune di Pompei.