L’Amministrazione comunale di Pompei starebbe per ritirare l’autorizzazione al pubblico commercio di un chiosco del centro storico di cui risulta deceduto il gestore, unico titolare della concessione.
A nulla sarebbero valse le proteste degli eredi dell’anziano commerciante, che a quanto pare non era sposato per cui non aveva parenti diretti. La serie di delibere di oggi adottate dalla giunta del sindaco Nando Uliano, puntano ad intensificare i controlli da parte degli organismi pubblici (in primis la polizia municipale). Le delibere hanno chiaramente validità permanente ma cadono non a caso nel periodo estivo, quando le assenze per ferie possono abbassare il livello minimo dei controlli per cui aumentano come funghi i casi di abusivismo.
E’ il caso delle costruzioni abusive (ad esempio). Ne consegue che deve essere immediatamente intercettato ogni segno di apertura di cantiere non autorizzato dall’ufficio tecnico del comune (senza aspettare le fatidiche segnalazioni anonime). Altro tipico caso è il fenomeno della prostituzione peripatetica (le lucciole) che nella stagione calda aumenta notevolmente perché il tempo è favorevole a rapporti sessuali clandestini (a pagamento) en plein air, ma anche perché le forze di polizia sono più impegnate in altre forme di controllo (esempio contro i furti negli appartamenti).
C’è poi il caso delle bancarelle che non sono dei negozi che si ereditano di padre in figlio, perché le licenze di vendita su suolo pubblico sono nominali e revocabili dall’amministrazione comunale in qualsiasi momento. Ne consegue che sono illegali i contratti di trasferimento della concessione a qualsiasi titolo (gratuito o a pagamento). Inoltre, per la natura stessa dell’attività di vendita di articoli turistici su suolo pubblico non possono essere “assunti” collaboratori esterni, per cui non si spiega l’impiego frequente di extracomunitari in attività che invece devono limitarsi all’ambito familiare.