“Rapiti alla morte”. L’esposizione dei calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei nel 79 d.C., disposti alla base della piramide progettata dall’architetto Venezia ed installata nell’Anfiteatro negli Scavi di Pompei, ha fatto aumentare i turisti di questa estate 2015 del 30 per cento.
Dichiarazione del sovrintendente Massimo Osanna. Sui famosi calchi (ancora una volta il richiamo maggiore per i turisti), Settembrini, sulla famosa scoperta di Spinelli, ebbe a dire: “E’ stato dato un volto al dolore umano”. Osanna ne ha parlato durante il convegno “Pompei e l’Europa 1748-1943”, spiegando che la differenza tra le statue realizzate sotto la direzione di Fiorelli ed i calchi formati nel periodo di direzione di Maiuri (le prime erano considerate più espressive) risentiva della qualità del gesso delle colate che venivano riversate sui cumuli di cenere ed ossa. Nel secondo caso è stato stabilito da analisti che il gesso era molto più scadente del primo, e che al contrario è risultato di ottima qualità relativamente all’uso che se ne doveva fare.
«Intanto – ha fatto spere Osanna – si attende la sentenza del Consiglio di Stato riguardo l'Antiquarium di Pompei. La Soprintendenza dovrebbe finalmente rientrare in possesso dell'edificio e di uno spazio espositivo fondamentale per l'area archeologica». L'Antiquarium è un edificio dell'800 con circa 500 metri quadri disponibili su tre piani. Un vero e proprio museo per i reperti degli Scavi di Pompei. L'idea di Osanna è di riaprirlo utilizzandolo in parte per l’accoglienza dei visitatori, in parte per il bookstore, e nella parte superiore come sede espositiva per i famosi calchi, che in questo momento sono nella Piramide. Sarebbe la migliore collocazione definitiva per le vittime di quell’immane tragedia, mentre per le future esposizioni si potrebbero utilizzare le copie di quei resti umani racchiusi perennemente in una sagoma di gesso per mantenere intatto il profilo e con esso il gesto estremo di fronte ad una morte violenta rimasta famosa nei secoli di storia.