Si chiama Live@Pompei, come l’omonimo film che nel 1971 ha immortalato una delle performance più belle della storia dei Pink Floyd. Un live diretto dal regista scozzese Adrian Maben che rivive attraverso 250 scatti. Immagini uniche, suggestive che riportano indietro le lancette del tempo bloccandolo al 1971.
Foto provenienti dall'archivio privato dello stesso Maben al quale, in occasione della mostra, verrà conferita la cittadinanza onoraria per aver arricchito la città di Pompei con una perla di inestimabile valore storico e culturale.
Ospitata nei locali comunali di Piazza Bartolo Longo che un tempo accoglievano i macchinari della Fonte salutare, l’esposizione – promossa dal Comune di Pompei in collaborazione con la mostra Rock! allestita al Pan di Napoli e i Lunatics, l’associazione culturale che riunisce i più famosi collezionisti della band di Cambridge - aprirà i battenti sabato 4 luglio alle ore 18:00.
L’ingresso, per espressa volontà dell’Amministrazione comunale, sarà completamente gratuito e la mostra resterà in esposizione per tutto il mese di luglio. Gli orari di visita saranno dalle ore 8 del mattino, sino alle 8 di sera.
Diverse le iniziative parallele che verranno promosse in contemporanea all’esposizione. Su tutte due live di due delle più rinomate cover band dei Pink Floyd: i Pink Bricks e i Wallside, che si esibiranno, rispettivamente, l’8 luglio e il 18 luglio. Ma non solo. Domenica 5 luglio, sempre nella sede del museo cittadino, si terrà la presentazione di due volumi dedicati ai pionieri della psichedelia. Alle ore 18, Nino Gatti, Stefano Girolami, Danilo Steffanina, Stefano Tarquini e Riccardo Verani, alias The Lunatics, presenteranno al pubblico “Pink Floyd Storie e Segreti" e "Il Fiume Infinito - Tutte le canzoni dei Pink Floyd", i due bestsellers editoriali pubblicati dalla Giunti di Firenze nel 2012 e nel 2014.
La notizia dell’allestimento della mostra ha iniziato a circolare ben prima della sua ufficialità e sono già tantissimi i fan dei Pink Floyd in attesa di poter ammirare da vicino gli scatti di Adrian Maben. Tra tutti fremono, soprattutto, quelli che Adrian Maben chiama, ormai, “i ragazzi degli scavi” il cui contributo è stato fondamentale per la realizzazione dell’evento. Durante le riprese del film, Maben e gli stessi Pink Floyd erano convinti di essere i soli all'interno dell’Anfiteatro per accorgersi poi, solo al termine del live, di essere stati “spiati” in silenzio da occhi indiscreti. Un gruppo di ragazzi di Pompei, infatti, era riuscito ad eludere i controlli e a guadagnare una posizione privilegiata riuscendo ad assistere al concerto. Un legame, quello tra la città di Pompei, “i ragazzi degli scavi” e Adrian Maben che non si è mai interrotto..
«La città di Pompei mi ha dato tanto e con questa mostra è mia intenzione ridarle indietro qualcosa», è il commento del regista del mitico film che sta già lavorando ad una versione restaurata della pellicola.
La straordinaria collezione fotografica verrà raccolta in un catalogo curato dal gruppo dei Lunatics.
«Pompei è orgogliosa di ospitare una mostra che non è mai stata proposta in nessuna altra parte del mondo – è il commento del primo cittadino Ferdinando Uliano –. Il live dei Pink Floyd è stato una pietra fondamentale non solo per la storia della musica, ma per tante storie singoli e collettive. Nonostante le difficoltà è un’occasione che mai avremmo potuto perdere. Il nome dei Pink Floyd e quello di Pompei sono inscindibili e lo saranno sempre».