I nuovi finanziamenti derivanti dal PON (Piano Operativo Nazionale) dedicati alla cultura, aprono prospettive di lavoro per i giovani creativi vesuviani che intendono giocare la carta del turismo e della cultura per creare nuovi redditi ed accrescere l'occupazione locale.
Potrebbe essere finalmente il momento (i fondi ci sono) per un Museo archeologico a Pompei. Sta al ceto dirigente farsi valere con le alleanze politiche propositive ed i progetti vincenti. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha insediato oggi, 10 giugno, il Comitato di sorveglianza del primo Programma Operativo Nazionale (PON), cofinanziato dai fondi strutturali europei (FESR – Fondo di sviluppo regionale), interamente dedicato alla cultura. Si tratta di una torta di 491 milioni di euro.
Un’inversione di tendenza rispetto a prima. Il programma che ha predisposto l’attuale Governo punta a fare di Pompei e dell’archeologia vesuviana un fattore di sviluppo straordinario per la Campania e per il Sud. Pompei e l’archeologia vesuviana giocano, difatti, su un doppio binario: quello della tutela (per i cantieri di restauro che si apriranno a getto continuo) e quello della valorizzazione, con affari per tutta la filiera del turismo (dai servizi all’accoglienza alberghiera al commercio). Serve, a questo punto, l’uso ottimale dei fondi europei. Al ministero di Franceschini puntano al 100 per cento entro fine 2015, un traguardo impegnativo ma realistico alla luce dei grossi passi avanti che sono stati fatti con il Grande Progetto Pompei.
I 491 milioni di euro in dote all’Italia con il PON, sono così ripartiti: 360 milioni per la tutela e la valorizzazione dei circa 60 grandi attrattori culturali delle cinque regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), in linea con la programmazione 2007-2013. Alcuni di essi, per l’impiego di 180 milioni di euro, comprendono 55 milioni per interventi con progettazione avanzata in Campania (Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei e comuni vesuviani) insieme ad altri monumenti di Puglia e Calabria. 54 milioni saranno destinati a interventi con progettazione preliminare. Per la Campania la Reggia, Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello. Infine, 77 milioni saranno destinati a interventi già definiti nel PON Attrattori 2007-2013 ma non ancora conclusi. In Campania: Palazzo Reale e la Reggia di Caserta. Per le rimanenti risorse è partita una gara tra i luoghi della cultura del Mibact, in cui l’area vesuviana ha molte possibilità interessanti. Per esempio la costruzione di un Museo archeologico a Pompei che consentirebbe la sistemazione di una parte dei reperti chiusi da anni nei magazzini della Soprintendenza, e che non hanno trovato spazio espositivo nel Museo Nazionale di Napoli. Circa 114 milioni di euro sono riservati alle imprese del settore culturale e della fruizione turistico-culturali, come industrie culturali e creative.
E’ interessato un bacino nazionale costituito da circa 1.700 aziende del settore della filiera culturale e creativa di cui il 30 per cento appartenenti al privato sociale. Un ambito in cui si inserisce a giusto titolo la potenzialità economica vesuviana, che ha antiche tradizioni artigianali, fresche vocazioni e professionalità inespresse.