A cura della Redazione
Una recente determinazione del dirigente dellUfficio Tecnico di Pompei, Michele Fiorenza, ha previsto la possibilità per le aziende produttive locali (alberghi, ristoranti, aziende florovivaistiche, ecc.) di beneficiare di alcuni tipi di autorizzazioni su immobili di proprietà, oggetto di condono edilizio, che non sono state ancora rilasciate. Nellatto dirigenziale emesso in piena estate (6 agosto) e successivamente non molto pubblicizzato, è stata prevista la possibilità di fare richiesta al Comune di cambiamento duso e/o di frazionamento della proprietà immobiliare, sempre che i fabbricati o gli spazi edificati, ancora in fase di condono, rispettino i parametri urbanistici vigenti, non sussistano (in caso di frazionamento) incrementi volumetrici e siano stati regolarmente versati gli oneri accessori in caso di cambio di destinazione duso, esonerando, in ogni caso, il Comune da eventuali richieste di risarcimenti danni in caso di diniego del condono. E uniniziativa in carico (e sotto la responsabilità) della direzione dellUfficio Tecnico Comunale, che ha promosso il provvedimento dopo aver sentito il parere del consulente del Comune di Pompei, avvocato Carmine Cesarano. La strategia di fondo alla base del provvedimento è quella di favorire la nascita e lo sviluppo di attività turistiche, alberghiere, commerciali, artigianali, industriali, agricole, florovivaistiche e di parcheggio. Uniniziativa che nasce dalla necessità di mettere un argine alla crisi che ha messo in serie difficoltà il ceto produttivo locale. Le esigenze degli imprenditori pompeiani sono state poste al primo posto dellagenda di Uliano e compagni in un comparto (quello dei condoni edilizi) ancora tutto da esplorare, prima di decidere una strategia per il futuro. A proposito di condoni ci sarà un tavolo di maggioranza non appena sarà pronta una relazione dellingegnere Fiorenza. Prima di lui, a gestire il comparto dei condoni, dallappalto alla Rina Spa ad ieri (vale a dire fino a che è rimasto alla direzione del settore) è stato Andrea Nunziata, trasferito poi in Regione. Il rapporto con la società che ha preso in appalto le pratiche di condono (pochissime delle quali sono pervenute ad un esito conclusivo) è in fase di contenzioso. Tutto il comparto dei condoni è fermo in uno stallo che lascia incertezze agli interessati senza concedere la possibilità di chiudere una nebulosa fase dillegalità diffusa per passare ad una in cui prevalgano certezze e direttive sul piano urbanistico alla luce di un Puc che, purtroppo, non rappresenta ancora una certezza.
MARIO CARDONE
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