Medico aggredita da un paziente a Castellammare di Stabia. A diffondere la notizia è il Sindacato Medici Italiani (SMI), per bocca del segretario aziendale ASL NA 3 Sud Raffaele D’Arco.
La dottoressa, iscritta al sindacato, si trovava presso il suo studio. Una anziana, assistita della professionista, con cui però “si era perso il rapporto di fiducia e di cui già ad inizio mese era stata inviata al distretto la ricusazione, si è presentata allo studio - dice D’Arco -. In breve, dalla discussione verbale si è giunti all'aggressione fisica a cui la collega non ha risposto nonostante la distruzione di vari ed importanti arredi ed attrezzature dello studio”. Per difendere il medico, sono intervenuti anche gli altri pazienti in attesa, ma inutilmente.
Sul posto sono poi giunti i carabinieri e la dottoressa si è recata al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo per farsi medicare. “Le sono stati riscontrati traumi vari, in particolare toracici, e notevole agitazione con una prognosi di 7 giorni”, riferisce ancora D’Arco.
Raffaele D'Arco
“Ci lascia basiti il fatto che la collega medico aveva già il 5 luglio scorso inviato al Distretto sanitario una lettera pec di ricusazione della paziente. Dopo venti giorni nulla è cambiato. Si è continuato a lasciare sola una donna medico davanti al rischio di aggressioni violente - continua -. Siamo convinti, per questo, che bisogna impegnarsi nella società per ristabilire un nuovo patto di rispetto reciproco tra pazienti, personale medico-sanitario e istituzioni. Per realizzare queste condizioni è indispensabile un forte rilancio della medicina del territorio e la piena valorizzazione della medicina generale, nonché di quella ospedaliera, garantendo la capillarità dei servizi su tutto il territorio nazionale, implementando gli organici e assicurando -conclude D’Arco - stipendi ai medici italiani in media con quelli degli altri Paesi europei”.