Come di consuetudine l’Associazione Culturale LOGOS presieduta dalla prof.ssa Lina Lupoli, in prossimità della Pasqua, ha rinnovato un momento di riflessione religioso e culturale sulla Passio Christi, ricordandone la straordinaria valenza umana oltre che teologica.
L’evento ha avuto luogo nella Chiesa Sant’Antonio di Padova a Trecase dove, davanti a un pubblico numeroso e partecipe, si sono alternati, nell’ordine, la stessa Lupoli, il dott. Salvatore Ortaglio ed il parroco don Federico Battaglia.
Quest’anno ci si è soffermati sul messaggio misericordioso di Cristo e sulla necessità del servizio che ogni uomo ha verso il proprio simile più debole e in difficoltà.
La professoressa, dopo aver illustrato brevemente il tema dell’evento, ha introdotto il momento letterario portando i presenti alla scoperta di Padre David Maria Turoldo, scrittore contemporaneo di eccezionale valenza filosofica, teologica e poetica, attraverso la lettura di alcuni dei suoi versi più profondi e della sua interpretazione della parabola del Buon Samaritano.
Al centro del discorso è stato considerato l’uomo nella sua fragilità, nella sua miseria, ma anche nella sua capacità di amare e di sollevare dalla sofferenza e dalla solitudine chi è più sfortunato.
La parabola del Buon Samaritano, come è noto, è una delle parabole della Misericordia, grazie alla quale Cristo, oggi più che mai protagonista martoriato ma eroico del nostro tempo, ha indicato agli uomini la via della salvezza.
Quest’ultima non deve intendersi, però, solo come salvezza verso una vita trascendente, ma come salvezza in una realtà immanente.
La rilettura della parabola del Buon Samaritano è apparsa, come poi ha sottolineato anche il parroco, di grande attualità oltre che testimonianza di un messaggio che non può essere ignorato.
La parola è quindi passata al dott. Ortaglio che ha illustrato la grande valenza della Misericordia di Dio e del servizio attraverso opere di grandi artisti di svariate epoche. Sottolineando l’aspetto tecnico e artistico delle opere, ha evidenziato la grande ricerca storico-religiosa cui gli artisti hanno avuto accesso prima della realizzazione di esse. Partendo dal particolare apparentemente secondario dell’asciugatoio, Ortaglio ha evidenziato la progressiva umanizzazione, raggiunta nel ‘600, della figura di Cristo che, pur diventando così evidentemente umano, mantiene (e solo nelle arti figurative è così evidente) la sua essenza divina.
La parola è quindi passata al giovane ed entusiasta parroco, don Federico Battaglia, che ha parlato del significato della lavanda dei piedi nella storia evangelica e nella musica, sottolineando come essa accompagni e sottolinei, interpretandoli, i grandi eventi della nostra fede.
La sua perizia conoscitiva ha avvicinato il pubblico alla scoperta del messaggio della musica religiosa e ai suoi modi di realizzazione.
Il pubblico presente è apparso non solo interessato agli argomenti, ma soddisfatto per aver vissuto un profondo momento di arricchimento religioso e culturale.