Con sentenza depositata lo scorso 25 giugno, la prima sezione del Tar Campania, accogliendo tutti i motivi e le eccezioni formulate dall’avv. Mario D’Urso, difensore del Comune di Boscoreale, ha respinto il ricorso dei consiglieri comunali Gaetano Crifò e Gennaro Langella, proposto per l’annullamento del bilancio di previsione 2014, del bilancio pluriennale 2104/2015 e del programma triennale delle opere pubbliche 2014/2016.
I ricorrenti, dinanzi al Tar, avevano eccepito presunte violazioni procedurali che avrebbero comportato un’illegittima compressione delle prerogative istituzionali, con specifico riferimento all’inosservanza del termine per il deposito della documentazione necessaria per poter liberamente e consapevolmente deliberare e, più in generale, alla preclusione in tutto o in parte dell’esercizio delle funzioni relative all’incarico rivestito.
In sede di giudizio l’amministrazione comunale ha dimostrato, documentandole, l’infondatezza delle motivazioni addotte dai ricorrenti, tanto che il Tar ha ritenuto “le censure prive di pregio”, evidenziando anche un’evidente confusione nell’invocare norme, segnatamente l’art.227 del Testo Unico Enti Locali, che disciplinano unicamente le procedure per il rendiconto di gestione e quindi non applicabili alla fattispecie impugnata.
Nel merito il Tar ha anche eccepito, in punto di fatto, che «non è predicabile una presunta compressione delle prerogative dei consiglieri comunali ricorrenti, considerato che come documentato dal Comune: lo schema di bilancio era stato regolarmente trasmesso a tutti i consiglieri comunali; il consigliere Langella, in qualità di capogruppo, aveva preso parte alla conferenza dei capigruppo per stabilire i punti all’ordine del giorno del consiglio tra i quali vi era l’approvazione del bilancio previsionale; il consigliere Crifò presentava un emendamento allo schema di bilancio del quale, pertanto, era a conoscenza, prendendo anche visione delle deliberazioni».
«Giustizia è fatta - ha esclamato il sindaco Giuseppe Balzano -. Dinanzi al Tar abbiamo smontato tutte le puerili argomentazioni addotte dai ricorrenti, sconfessate dal collegio giudicante. Il maldestro tentativo di fare annullare il bilancio di previsione del 2014, unitamente agli altri atti impugnati, è miseramente fallito dinanzi alla pochezza delle stesse argomentazioni, frutto solo della costante attività denigratoria attuata da tali consiglieri contro la mia persona e l’amministrazione, con l’unico intento di paralizzare le attività amministrative. Una lezione giuridica - ha concluso il primo cittadino - che spazza via ogni “ombra sul bilancio”, mette fine a qualsiasi strumentalizzazione, e farà bene ai ricorrenti, cui suggerisco un bagno di umiltà, i quali ripetutamente assumono atti e iniziative, mai supportati da reali ragioni giuridiche - amministrative, unicamente funzionali alla lotta politica e non all’interesse sovrano della comunità».