"Inutile". Così sette sindaci vesuviani definiscono l’incontro sul destino del Psaut dell’ospedale “Apicella” di Pollena Trocchia, tenutosi dinanzi alla V Commissione consiliare della Regione Campania. Da una parte l’amarezza e il rammarico per una decisione rispetto alla quale "non si vuole intavolare un reale confronto, restando sordi alle esigenze espresse dai territori; dall’altra la ferma intenzione di non rassegarsi e di continuare a portar avanti la battaglia nell’esclusivo interesse della cittadinanza e del suo diritto alla salute".
È questa la posizione dei sindaci Carlo Esposito (Pollena Trocchia), Gioacchino Madonna (Massa di Somma), Vincenzo Fiengo (Cercola), Pasquale Di Marzo (Volla), Raffaele Abete (Sant’Anastasia), Salvatore Sannino (San Sebastiano al Vesuvio) e Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana), che nei giorni scorsi avevano scritto alla Direzione Strategica dell’Asl Na 3 Sud in merito all’improvvisa chiusura del Punto di primo soccorso, chiedendo un incontro e, nelle more dello stesso, la sospensione del provvedimento di interruzione delle sue attività.
Incontro che si è tenuto presso la sede del Consiglio regionale della Campania, grazie all’audizione convocata dal presidente della V Commissione consiliare permanente, Stefano Graziano, ma che "non ha affatto sortito l’esito sperato dai primi cittadini e dai comuni da essi rappresentati. La Direzione dell’Azienda Sanitaria - continuano i sindaci - è infatti rimasta ferma sulle posizioni già espresse e che hanno portato alla chiusura del Psaut, peraltro in maniera improvvisa e senza un preliminare confronto con i sindaci del territorio, posizioni che tengono conto esclusivamente dell’aspetto economico dimenticando che alla base di ogni decisione in questo campo dovrebbe esserci il diritto alla salute".
I sindaci, dal canto loro, hanno sottolineato con forza la necessità di mantenere operativo il Punto di primo soccorso a tutela della salute dei cittadini garantita a partire dall’articolo 32 della Costituzione e anche per evitare il sovraffollamento dei Pronto soccorsi degli ospedali dei Comuni limitrofi. Di qui la volontà di contrastare il provvedimento dell’Asl Na 3 Sud nelle sedi giudiziarie, "visto il grave danno arrecato al vasto territorio che serviva il Psaut dell’Apicella e visto anche che non convince l’impegno assunto dall’Asl a investire nella riorganizzazione e nel miglioramento della struttura - concludono -, che attualmente versa in uno stato non certo ottimale e questo nonostante i tanti impegni già assunti in passato per il suo potenziamento ed efficientamento".