A cura della Redazione

Il Parco Archeologico di Ercolano è stato quest’anno il palcoscenico della manifestazione che ha inteso mettere in rilievo il contributo umano e culturale di Amedeo Maiuri. Personaggio che a giusto titolo viene considerato dagli ercolanesi il padre fondatore del monumento vesuviano a cielo aperto che è diventato ad un tempo centro culturale e propulsore dell’attività economica del territorio.

L’evento conclusivo del percorso “Maiuri Pop Up”, partito il 16 maggio 2017, è stato celebrato mercoledì sera, 16 maggio 2018. Tutta la manifestazione si è sviluppata lungo il filo rosso costruito dagli artisti contemporanei lungo di spazi significativi del Parco, che dopo dopo le installazioni di Michele Jodice, ha celebrato ieri l’inaugurazione della mostra Expanded Interiors a cura dell’artista Catrin Huber. La progettazione ha previsto diverse performances artistiche coinvolgenti del percorso Maiuri Pop Up nella comunicazione innovativa del Parco Archeologico di Ercolano.

Le scelte artistiche hanno previsto installazioni in situ insieme al coinvolgimento dei visitatori con arte visiva, esperienza musicale e laboratorio artistico. All’inaugurazione di ieri ha partecipato un pubblico di riferimento, costituito dai gruppi di lavoro del workshop con Catrin Huber, dai principali partner del Parco e dagli operatori della comunicazione. Nelle giornate del 18 e del 19 maggio, i cancelli del Parco Archeologico, nello spirito di apertura al territorio (sempre predicata da Maiuri) rimarranno aperti all’accoglienza (ad ingresso libero) a tutti i residenti di Ercolano. Lo scopo sarà di mostrare a tutti l’installazione Huber insieme al il percorso Maiuri Pop Up e la fruizione degli spazi del Parco da cittadini consapevoli.

Il Parco Archeologico di Ercolano, in collaborazione con il team dell’Herculaneum Conservation Project, ha messo in campo una serie di stimolanti iniziative nel 90° anniversario dell’inizio di una nuova fase di scavi diretti da Maiuri, iniziata il 16 maggio. La ricorrenza non intende essere solo celebrativa ma stimolare la memoria storica insieme alle scelte operate dall’archeologo Maiuri in fase operativa e di comunicazione al territorio. L’intuizione principale dell’illustre archeologo fu, all’epoca, di far “rivivere” Ercolano Antica con l’allestimento di case e botteghe.

Le tre finestre della mostra (Shopping, Scavare, Expanded Interiors) intendono dialogare con le sue scelte 90 fa sperimentando forme innovative di comunicazione. Questo dialogo messo in campo tra passato e presente è stato etichettato “Maiuri Pop Up”. Con la presentazione di installazioni, percorsi a tema, esposizione di reperti originali, copie, filmati d’epoca, riproduzioni di fotografie, planimetrie e manifesti, e risorse online con lo scopo di avviare con la comunità ercolanese un dibattito costruttivo su partecipazione valorizzazione. Il progetto di integrazione visiva della bottega del Plumbarius propone un allestimento, ispirato a quello di Maiuri con la presentazione di copie di reperti sui banchi di vendita insieme ad elementi di lavorazione e reperti originali (pesi in pietra, anfore), la riformulazione (con strutture mobili) degli spazi e la presentazione interpretativa.

Il progetto di Michele Iodice nel mettere in evidenza il percorso (con effetti luminosi) del personaggio Maiuri che parte dalla bottega di Messenius Eunomus, dove è stato ricostruito il suo studio, proseguendo attraverso il Portale (Decumano Inferiore) in corrispondenza della lapide commemorativa che, commemorando i nuovi scavi del 1917, divide simbolicamente il sito archeologico in due parti: quello di epoca borbonica e l’Herculaneum da scavare (Herculaneum effodiendum est) portata alla luce dallo stesso Amedeo Maiuri. Due siti esemplificativi della “città museo”. Il percorso “luminoso” di Michele Iodice ha utilizzato le immagini dell’archivio storico sullo scavo condotto dallo stesso Maiuri con le squadre di operai, perlopiù di origine locale. Due luoghi esemplificativi della “città museo”, in cui riviveva la quotidianità dell’Ercolano romana rappresentata da Maiuri e proposta nel Maiuri Pop Up sono il panificio di Sextus Patulcius Felix (cardo V) con macine in pietra lavica, teche con il grano carbonizzato e una serie di teglie di bronzo. Nella bottega del Gemmarius (cardo V), la cosiddetta “stanza della tessitrice” con elementi di arredo e la riproduzione di un telaio.

L’artista Catrin Huber, della New Castle University, ha lavorato a un progetto sulla relazione tra la pittura e spazi nel mondo romano. Il suo progetto, Expanded Interiors, si è focalizzato su due luoghi, la Casa del Bel Cortile ad Ercolano e la Casa del Criptoportico di Pompei.

Nella casa del Bel Cortile rievoca l’inaugurazione di un piccolo museo del 1956. Per Expanded Interiors Catrin Huber ha sperimentato allo stesso modo facendo dialogare l’arte contemporanea con la vetrina di reperti della Casa del Bel Cortile, privilegiando le figure femminili mettendo in mostra una costellazione di volti e figure stampate in 3D con riproduzioni degli originali in 2D.

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