«L’emergenza incendi delle ultime settimane porta un’ulteriore eredità negativa per la città e i suoi abitanti: il rischio idro-geologico». Lo ha detto Antonella Giglio, vicepresidente Confapi Napoli (la Confederazione italiana della piccola e media industria privata), commentando i roghi che si sono succeduti nelle scorse settimane e che continuano a verificarsi in questi giorni.
«Con l’approssimarsi delle piogge e della stagione autunnale si configura il rischio che i fianchi della montagna e le aree devastate dal fuoco, appiccato da piromani e criminali, spogliate ormai della vegetazione, possano cedere per la ridotta compattezza del terreno. Le piogge autunnali, violente e insistenti, potrebbero minare la fragilità di tenuta della montagna, causando frane e smottamenti - prosegue la Giglio -. In considerazione delle colpevoli mancanze della Regione che hanno condotto alla situazione attuale, sarebbe opportuno che il Prefetto, in rappresentanza del governo centrale, predisponesse un piano straordinario di intervento con la Protezione Civile, agendo tempestivamente in modo da prevenire catastrofi. E scongiurare la possibilità di intervenire, come troppo spesso accade in questo Paese, quando è ormai troppo tardi», ha concluso.
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