Prosegue l’azione degli operatori del Comando di Polizia Municipale di San Giuseppe Vesuviano, quotidianamente impegnati nella capillare attività di controllo del territorio tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
Questa volta, a finire sotto l’attenta lente degli agenti, coordinati e diretti dal Comandante Ciro Cirillo, è stato un episodio di illecito ambientale posto in essere in via Macedonia Melloni, dove sono state rinvenute centinaia di buste condominiali ripiene di scarti tessili.
Grazie alla segnalazione di cittadini attenti ai comportamenti scellerati di individui che senza alcuno scrupolo e per pochi spiccioli si disfano di rifiuti speciali lungo le strade del territorio di San Giuseppe Vesuviano, per poi liberarsene bruciandoli, e grazie all'ausilio di un'attenta ispezione dei rifiuti abbandonati finalizzata ad individuare i responsabili degli sversamenti illeciti, rivelatasi ancora una volta più che efficace, è stato possibile risalire alla individuazione di una azienda locale nella titolarità di cittadini del Bangladesh, già in precedenza sanzionata per numerose violazioni sulla sicurezza sul lavoro.
Infatti, dall'analisi dei reperti acquisiti, rinvenuti tra gli scarti di lavorazione tessile, interessanti sono risultati alcuni codici di articoli di abbigliamento e/o le targhette riportanti la stampigliatura di partita Iva, attraverso le quali, da indagini esperite tramite sistemi informatici, banche dati e acquisizione diretta di informazioni, è stata possibile, l'individuazione dell'azienda dalla quale proveniva parte dei bustoni ricolmi di rifiuti.
Nella mattinata di ieri si è intervenuto anche con Funzionari Ispettori ASL presso tale azienda, accertando il deposito all'interno della stessa di numerosi altri bustoni ripieni di scarti tessili della stessa tipologia di quelli abbandonati in via Macedonia Melloni, di etichette identiche a quelle rinvenute tra i rifiuti, nonché di spezzoni di tessuti ancora in lavorazione uguali agli scarti rinvenuti.
Alla luce delle evidenze emerse, per il titolare dell'azienda è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Nola, in quanto ritenuto responsabile anche di sversamento illecito di rifiuti speciali, nonché obbligato al recupero degli scarti tessili e ripristino dello stato dei luoghi.
Sempre nell'ambito dei controlli predisposti per arginare il fenomeno di smaltimento illecito dei rifiuti e del loro incendio, in questi ultimi giorni il Comando di P.M. ha eseguito accessi anche presso altre aziende artigianali gestite da cittadini di nazionalità cinese, pakistana, bengalese e locali.
In particolare, sono stati eseguiti accessi presso aziende artigianali ubicate in via Meandri, via Muscettoli, via Passanti, via Martiri di Nassirya, via Bucaneve, via del Passero, via Boschi, via Dell'Acanto, dove si è riscontrato, in più casi, ancora una volta, la totale commistione fra laboratori ed abitazione, in violazione delle normative urbanistiche, in spregio alle misure di prevenzione in materia di sicurezza del lavoro, alle norme in materia igienico sanitaria ed alle norme che vietano lo sfruttamento di manodopera clandestina, con presenza di rifiuti pronti ad essere smaltiti illecitamente.
L’attività svolta ha avuto quale epilogo la contestazione di numerose violazioni e/o la segnalazione all’Autorità Giudiziaria per violazione di norme dettate dal D.Lgs. 152/2006 (norme in materia ambientale), per violazione di norme dettate D.Lgs. 81/08 (norme sulla sicurezza) e per violazioni di norme dettate dal D.Lgs. 286/98 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero ), con conseguente accompagnamento di numerosi stranieri presso i competenti Uffici per la loro identificazione e successiva presa in carico da parte dell'Ufficio Immigrazione; si è, inoltre, proceduto al sequestro delle aziende ubicate in via Dell'Acanto, esercente attività di sartoria; via Passanti, esercente l'attività di confezioni di abbigliamento in serie; via Meandri, esercente l'attività di confezioni di abbigliamento.
Per dette aziende si è proceduto al sequestro di tutti i macchinari rinvenuti, compresi i rotoli di stoffa ancora da tagliare e i capi già confezionati e/o ancora da confezionare, per violazioni relative allo smaltimento illecito dei rifiuti e perché, per tutti, i locali sono risultati non conformi ai requisiti indicati nel D.Lgs. 81/08 (legge sulla sicurezza), così come i relativi servizi igienico-sanitari sono risultati in pessime condizioni, nonché per impiego di lavoratori extracomunitari in nero; in alcuni casi, gli immobili sono risultati privi di agibilità e/o edificati abusivamente con strutture realizzate per ospitare cittadini extracomunitari con suddivisione dei locali in loculi angusti predisposti quali dormitori attigui a locali più ampi, sede di macchinari vari per la lavorazione di tessuti.
Il controllo effettuato ha consentito di rinvenire cumuli di rifiuti nell'area di pertinenza di tutte le aziende controllate, in mancanza assoluta di formulari di identificazioni. Nei locali delle fabbriche di cui sopra sono stati rinvenuti sparsi al suolo numerosi capi di abbigliamento confezionati e ancora da confezionare, tanto da ingombrare le vie di circolazione nel locale, insieme a materiali di scarto, rinvenuti anche all'esterno dei predetti locali, racchiusi in scatoloni e in sacchi in plastica della grandezza 80x120.
Della situazione di grave irregolarità ambientale riscontrata nell’ispezione è stata data comunicazione, quindi, alle autorità competenti, procedendo al sequestro dei locali e delle intere aziende.
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