A cura della Redazione
"Non sarà un museo di reperti archeologici presi dagli Scavi di Pompei, né della pericolosa decontestualizzazione dei medesimi, ma della creazione di depositi visitabili (in linea con le moderne tendenze di fruizione del nostro patrimonio culturale), con lobiettivo di razionalizzare e ottimizzare spazi pubblici non utilizzati, in procinto di essere dismessi, riducendo i costi di gestione e la spesa pubblica". Ha precisato con un comunicato la Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, relativamente alle dichiarazioni rilasciate da rappresentanti istituzionali e riportate da alcuni organi di stampa in merito al progetto di recupero e riutilizzo della ex Caserma Tofano di Nocera. Il comunicato della Soprintendenza sottolinea il grande valore culturale dellintervento. Precisa che ledificio sarà destinato a ospitare un centro polifunzionale - depositi e laboratori - di raccolta di reperti archeologici provenienti da tutta la Campania, finalizzato a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale regionale. Lindividuazione della ex Caserma Tofano nel comune di Nocera darà lopportunità al territorio ospitante di avvalersi di un elemento attrattivo di grande valore. Liniziativa è frutto di uno specifico protocollo dintesa tra la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, quella per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, e lAgenzia del Demanio. Laccordo punta alla valorizzazione dei reperti ma anche sulla ricaduta turistica delliniziativa. Il progetto, il cui valore culturale deve prescindere da qualsivoglia argomentazione di sterile campanilismo - ha fatto sapere il Ministero dei Beni Culturali - rappresenterà unoccasione di crescita e di sviluppo per lintera area vesuviana e nocerina, e unopportunità per gli operatori economici e istituzionali. In poche parole, prosegue la spoliazione gratuita dei reperti archeologici degli Scavi di Pompei (come dei fondi destinati alla sua tutela). E unoperazione che è partita con i Borbone, è proseguita con i francesi e si è consolidata in questi due secoli di spoliazioni fino al ministro Franceschini, senza che la città di Pompei sia stata dotata di un museo allaltezza del patrimonio culturale del suo territorio. A Nocera non è stato creato un museo ma un deposito visitabile. Se non è zuppa è pan bagnato, recita un vecchio proverbio. Ancora una delusione per i pompeiani e per i loro amministratori che, a quanto pare, non riescono a farsi tenere in alcuna considerazione dal vertice del Paese.
MARIO CARDONE
Twitter: @mariocardone2