A cura della Redazione
Marina Merenda, chi è costei? La domanda dei pompeiani è legittima dal momento che la maggioranza politica del sindaco Ferdinando Uliano ha deciso di limitare ai primi sei mesi lesperienza della giunta tecnica per passare, successivamente, ad una formazione politica. Vale a dire nominare lesecutivo sulla base delle indicazioni fornite dalle liste civiche che hanno vinto le elezioni, fermo restando il criterio generalmente accolto che chi ha conquistato di più in termini di consensi elettorali, ha diritto ad un maggior peso delle poltrone assegnate nella sala dei bottoni. Per farla breve, la gente, sulla base delle considerazioni indicate, aspettava laffermazione di volti noti per lesecutivo. Così è stato, di fatto, per tutti gli altri casi. Sono stati confermati Pietro Orsineri e Pietro Amitrano (anche se con deleghe in parte diverse) mentre Raffaele Marra e Santa Cascone sono persone già conosciute dagli elettori. Il primo nominativo si è trasferito dal consiglio comunale alla giunta. La seconda è persona che in un certo senso è rimasta sulla scena politica locale degli ultimi venti anni per avervi partecipato in via diretta o in movimenti di scopo o territoriali. Ne deriva che lunica persona "sconosciuta" quando sono state rese pubbliche le nomine per la giunta, è stata lavvocato penalista Marina Merenda, originaria di San Giuseppe Vesuviano ed associata ad alcuni studi locali del territorio, tra i quali spicca quello torrese di Elio DAquino, presso il quale si è formata professionalmente (e gli è molto riconoscente) dopo aver preso con lode la laurea in giurisprudenza. Sono proprio DAquino e Stefano De Martino (primo eletto nella lista Città Nuova) i personaggi locali che hanno proposto al sindaco Uliano il nome della giovane penalista in quota alla lista elettorale che ha fatto entrare nel parlamentino pompeiano il tandem De Martino-Ametrano, che, recentemente, si è diviso in letti separati proprio sulla scelta dellassessore. E finita che è prevalso il candidato del consigliere con più numeri e che meglio poteva inserirsi nel mosaico immaginato dal primo cittadino, che dopo la delusione di Sica ha evidentemente preferito cambiare registro e puntare sullentusiasmo giovanile invece che sul bagaglio di esperienze consolidate. La conseguenza di questa scelta si è vista subito. Luigi Ametrano ha annunciato di voler lasciare il gruppo politico che aveva formato col collega-rivale per passare a Forza Italia. La vita è fatta spesso di coincidenze ma poi succede sempre che bisogna meritarsi sul campo i doni apparentemente gratuiti della dea bendata. Nel caso della nomina della Merenda ad assessore agli affari generali, struttura organizzativa dellEnte e risorse umane, contenzioso, gare e contratti, ufficio Europa, attuazione del programma elettorale del sindaco, pari opportunità, igiene e sanità e rapporti con organismi internazionali, è stato ritenuto da chi doveva dire lultima parola (il sindaco Uliano) che serviva un professionista del gentil sesso ed esperto nel contenzioso legale. E stata prescelta la penalista di San Giuseppe Vesuviano perché alla fine, in politica, i numeri prevalgono sempre sui curriculum ma bisogna anche dire che oggettivamente lopzione è caduta su una giovane seria e determinata che ha già messo sulla scrivania il manuale di diritto amministrativo perché è intenzionata a studiare a fondo i problemi. Inoltre potrà contare su una rete di rapporti che la aiuteranno a superare gli innumerevoli problemi che nasceranno dallorganizzazione di un contenzioso legale troppo pesante e costoso, e da una macchina amministrativa formata da una struttura tecnica e da risorse umane che dovranno superare la sfida della modernità tecnologica in un complessivo quadro di legalità che il sindaco Uliano non si stanca mai di citare nei suoi discorsi, annunciando a breve la completa applicazione della normativa contro la corruzione. A Pompei la gente non lo sa ma lavvocato Merenda, nonostante la giovane età, ha fatto già alcune esperienze (nel suo paese dorigine) nella militanza politica di sinistra e registrate le prime delusioni, immancabili in questi tempi di transizione. Per questo motivo è entrata sulla scena pompeiana con un background di ideali di sinistra, probabilmente passati di moda, ma anche con la grinta di chi vuol dimostrare a tutti i costi, a chi ha creduto nelle sue possibilità umane e professionali, di esserci e di contare alla luce di risultati concreti da conseguire col gioco di squadra.
MARIO CARDONE
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