A cura della Redazione
Novantadue multe comminate dai carabinieri di Pompei per un ammontare di 46 mila euro. Sono questi i risultati di una serie di controlli finalizzati al contrasto della prostituzione nella città mariana. Un traguardo stellare mai raggiunto fino ad oggi. Un bravo ai militari della Fedelissima per la brillante operazione ma, come è stato dichiarato da alcuni in un recente dibattito a Palazzo de Fusco, lillegalità a Pompei non si ferma alla prostituzione. Sarebbe bello sapere, per esempio, di operazioni parimenti brillanti nella difesa dellambiente, visto che in questi casi si mette in pericolo la salute pubblica. Parliamo di depositi illegali di rifiuti nel Sarno, fognature non autorizzate, e fuochi illegali. Quando partiranno sanzioni anche su questo versante? Inoltre, appena si è sparsa la notizia, a Pompei, del notevole incasso per le sanzioni elevate a difesa del buon costume, qualcuno ha commentato che un bottino del genere potrebbe servire a finanziare la messa in sicurezza delle strade, considerato lelevato numero delle buche che si sono aperte nellasfalto a causa delle abbondanti piogge di questi ultimi giorni. Non è la prima volta che i militari dellArma svolgono lo specifico servizio di controllo del territorio, finalizzato al contrasto dellillegalità diffusa (riguardante in particolare la pratica di rapporti sessuali a pagamento in luoghi pubblici con comportamenti contrari al senso comune di decenza). E risaputo che le passeggiatrici si appostano nelle ore notturne lungo le strade del centro di Pompei che si diramano dagli scavi archeologici fino al Santuario della Madonna del Rosario. Contattano i clienti col cellulare e salgono sulla loro auto per poi fermarsi a "consumare" in qualche angolo buio delle strade pubbliche. Fanno particolarmente effetto le 92 multe inflitte, per un ammontare complessivo di 46 mila euro, alle prostitute sorprese a violare lordinanza sindacale di esercitare lattività di meretricio per strada. Il dato dà ldea della dimensione del fenomeno in quella zona nonostante l´encomiabile sforzo delle forze dell´ordine. Risulta, inoltre, che nelloperazione è stata beccata una 35enne rumena, già nota alle forze dellordine, destinataria di unordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, in aggravamento allobbligo di dimora nel comune di Napoli, ripetutamente violato per venire a Pompei a prostituirsi. La donna, dopo latto formale di riconoscimento, è stata fermata dai carabinieri.
MARIO CARDONE
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