A cura della Redazione
Stamattina, lassistente alla vigilanza negli Scavi archeologici di Pompei è stato azzannato da un cane randagio. Vincenzo Coppola, 54 anni, custode in servizio nellarea archeologica, mentre si trovava a lavoro per il consueto servizio nel Viale delle Ginestre, allaltezza dellAuditorium, quindi poco prima del parco vero e proprio, è stato azzannato alla coscia da un cane randagio, sbucato improvvisamente alle spalle di un gruppo di turisti. Il malcapitato se lè cavata con molto spavento ed una ferita lacero-contusa alla regione posteriore della coscia destra. E stato portato al pronto soccorso e medicato presso la locale Casa di Cura Maria Rosaria. La ferita è stata giudicata guaribile in pochi giorni, mentre il cane randagio, dopo lincidente, come ha denunciato il locale rappresentante sindacale Antonio Pepe, è rimasto indisturbato nellarea, continuando a seguire la comitiva di turisti lungo il loro percorso. Una storia che non finirà qui, tanto da essere preoccupante, perché uno di questi giorni potrebbe verificarsi qualche episodio veramente grave. Ha dichiarato il sindacalista, ricordando che nella prima fase della gestione Profili (come commissario straordinario allemergenza) i cani randagi che formavano un branco stabile nellarea archeologica erano stati del tutto debellati. Intanto, informa sempre lo stesso sindacalista, mentre rimane non operante allinterno della città antica la Guardia Medica, ogni giorno custodi e turisti si ritrovano ad avventurarsi con il pericolo di essere assaliti da branchi di cani randagi. Un problema di non facile soluzione perché i cani arrivano dallesterno dove, notoriamente, il randagismo è un fenomeno endemico di tutto il territorio. In ogni caso, incidenti come quello capitato al custode Coppola fanno scalpore perché cose del genere non dovrebbero succedere in un Centro a rinomanza internazionale.
MARIO CARDONE