A cura della Redazione
Sono stati consegnati nove avvisi di garanzia per la vicenda che riguarda la variante ai lavori pubblici di ristrutturazione del centro storico di Pompei, approvata a suo tempo con delibera dalla giunta del sindaco Claudio DAlessio (nella foto) per costruire a nuovo sul lato opposto un bar preesistente allinterno della vecchia Fonte Salutare. Le nove persone che hanno ricevuto lavviso sono al momento indagate per i reati di falso, abuso e truffa nei confronti della Comunità Europea: si tratta del sindaco Claudio DAlessio e di sei dei sette assessori della trascorsa giunta DAlessio: Santo Alfano, Carmine Lo Sapio, Alberto Robetti, Antonio Ebreo, Gerardo Conforti e Giovanni Fusco. Praticamente tutti tranne il vicesindaco Gambardella, assente in tutte le riunioni di giunta. Hanno ricevuto lavviso anche il gestore del bar Raffaele Matrone ed il dirigente dellUfficio Tecnico del Comune (nonché presidente della commissione integrata) Andrea Nunziata. Lopera incompiuta oggetto dindagine giudiziaria è stata in un primo momento sequestrata il 15 gennaio. Due mesi dopo sono stati tolti i sigilli per delibera del magistrato del Tribunale di Torre Annunziata, Mariangela Magariello, che accolse listanza presentata del legale del Comune di Pompei, finalizzata al ripristino dello stato dei luoghi (GIP il dottor Rescigno). LAmministrazione allora in carica fece demolire in economia il bar oggetto della disputa giudiziaria, che rientrava in una variante ai lavori di ristrutturazione di Piazza Schettino (centro storico della Pompei moderna) deliberata dalla giunta amministrativa. Si tratta di una struttura preesistente spostata con la delibera di variante sul lato opposto, mentre il progetto originario non ne prevedeva il suo mantenimento. LAmministrazione ha puntato in primis ad incassare le rate del finanziamento regionale della ristrutturazione della piazza, che erano stati bloccati a seguito del venir meno dellautorizzazione della Soprintendenza Regionale ai beni ambientali. Successivamente si è difesa in giudizio con una strategia, secondo quanto dichiarato a suo tempo da DAlessio in consiglio comunale, che si basa sulla dimostrazione della piena regolarità dellopera pubblica, che in quanto tale, sempre secondo DAlessio ed i suoi, sarebbe sottoposta ad una normativa diversa rispetto a quella delledilizia privata. Praticamente la consegna dei nove avvisi di garanzia non sono altro che logica conseguenza delliter giudiziario messo in moto il mese di gennaio contro cui si è formato a suo tempo il collegio di difesa. Riguarda lamministrazione che ha ultimato recentemente il mandato anche se è presumibile che alcuni suoi componenti (a partire dal sindaco DAlessio che è stato riconfermato) entreranno nella nuova giunta amministrativa.
Questa la dichiarazione ufficiale del sindaco Claudio D´Alessio rilasciata a caldo a seguito dellavviso di garanzia in merito alla delocalizzazione del chiosco sito nella Fonte Salutare:
Siamo sereni sulloperato della magistratura, così come siamo sereni sullattività amministrativa svolta sempre nel rispetto della legge e dei regolamenti. Liniziativa promossa dallamministrazione comunale andava nella direzione di migliorare laspetto estetico della città realizzando un nuovo chiosco più consono allarchitettura del nuovo parco realizzato nella Fonte Salutare.
MARIO CARDONE