A cura della Redazione
Innovazione tecnologica nel settore agro alimentare, supporto per la competitività e strategia operativa delle imprese e coinvolgimento della filiera scientifica, sono alla base del confronto tra i responsabili del Progetto Alimenta, promosso dal Consorzio Dioniso, che si terrà a Napoli, giovedì 7 maggio alle 9,30, presso il Centro Congressi della Federico II, in Via Parthenope.
Sarà Nicola Mazzocca, Assessore Regionale all Università e Ricerca scientifica, ad aprire i lavori del significativo tavolo tecnico e operativo dellincubatore tecnologico per le imprese agroalimentari.
Il progetto Alimenta, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e sostenuto da unautorevole partnership, costituita dalla Federico II, con il CAISIAL, Centro di servizi per il supporto alla filiera industriale agroalimentare e le società Enco, Sovis e TecnoAlimenti, fa dunque il punto della situazione per mettere in campo nuove azioni ed esplicare quanto sinora realizzato per il settore.
Dello stato di avanzamento del progetto, relazionerà Paolo Masi (nella foto), presidente del Consorzio Dioniso e preside della Facoltà di Agraria di Portici. Ampio spazio dedicato alle testimonianze aziendali con il contributo degli imprenditori: Pasquale Imperato (Sapori Vesuviani), Domenico De Lucia dellazienda omonima, Roberta Postiglione (Saba spa) e Leonardo Sicari (Santa Rita s.r.l.)
La presentazione della seconda call del progetto Alimenta, sarà affidata ad Ethel De Paoli, amministratore delegato di Tecnoalimenti.
Sullidea innovativa quale leva di sviluppo per il settore agro alimentare, relazionerà Giampiero De la Feld, amministratore unico Enco.
Spazio allo studio economico e allapplicazione del Business Plan delle innovazioni con lintervento di Paolo Stampacchia, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia della Federico II.
Dichiarazioni del prof. Paolo Masi:
"Il progetto Alimenta è per noi loccasione di mostrare agli imprenditori del settore Agro-alimentare, ed in particolare alle PMI come possa utilmente realizzarsi una sinergia fra mondo scientifico e mondo produttivo per realizzare quel trasferimento tecnologico di cui le imprese hanno necessità per fare innovazione e competere. Molto spesso si è confuso il ruolo dellUniversità e dei Centri di ricerca la cui mission è quella di acquisire conoscenze, attività che necessita di costi e di tempi incompatibili con le esigenze industriali; ben altro è un Centro di trasferimento tecnologico la cui attività deve essere quella di trasferire conoscenze acquisite e consolidate adattandole alle specifiche esigenze delle realtà industriali, cosa questa che richiede tempi e costi congruenti con le esigenze delle piccole e microimprese che caratterizzano il panorama industriale del comparto alimentare. La risposta che abbiamo avuto da parte delle aziende a valle della prima call è stata molto lusinghiera, resta un unico dubbio: quando i servizi offerti non saranno più finanziati dal MiSE al 100% le aziende saranno altrettanto interessate. Io mi auguro di si, altrimenti dovremmo arrenderci allevidenza che nelle nostre regioni è possibile solo fare assistenzialismo e non sviluppo industriale".