«Hub ferroviario? C'è già ed è a Torre Annunziata!».
L'architetto e urbanista Antonio Irlando, assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata e presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, dice la sua sul progetto dello scalo ferroviario che dovrà nascere, nelle intenzioni del Governo Renzi, a Pompei, e che collegherà l'Alta Velocità direttamente al sito archeologico più famoso al mondo.
Il dibattito è aperto e diverse sono state le prese di posizione da parte dei sindaci dei Comuni della «buffer zone» (alcuni favorevoli, vedi il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, altri contrari, come il primo cittadino di Torre del Greco, Ciro Borriello). A Pompei, invece, regna ancora incertezza sulla effettiva utilità del progetto, tant'è vero che ne dovrà discutere il Consiglio comunale in una seduta monotematica. Dapprima, l'Amministrazione Uliano ha manifestato la sua netta contrarietà, per poi ammorbidire la sua posizione. Anche se in ogni caso bisognerà attendere la decisione del Consesso civico per capire quale sia la linea "ufficiale" da adottare. In ballo ci sono 35 milioni di euro, quelli stanziati per realizzare i lavori.
Le principali critiche mosse dalla "fazione" contraria al progetto (tra di essa, gli albergatori ed i commercianti del centro moderno della città mariana), sono relative al fatto che con l'Hub si incentiverebbe il turismo "mordi e fuggi", privilegiando in tal modo le attività commerciali che stazionano nei pressi degli Scavi, mentre sarebbero penalizzate quelle che invece sono localizzate nel centro cittadino. I turisti, in sostanza, provenienti dall'Italia o dall'estero con l'Alta Velocità, si dirigerebbero direttamente al sito archeologico, bypassando dunque i centri cittadini vesuviani (oltre Pompei, anche Ercolano, Torre Annunziata, Stabia, Boscoreale) che pure hanno un patrimonio archeologico di rilievo e la cui economia potrebbe senza dubbio trovare giovamento dalle visite più durature dei turisti.
In molti, poi, si chiedono se non sia il caso di potenziare la rete attuale di trasporto pubblico (Circumvesuviana, in primis) anziché realizzare un'opera faraonica, che avrebbe tra l'altro anche un evidente impatto sul piano ambientale ed urbanistico.
E su questa lunghezza d'onda si inserisce nel dibattito il pensiero dell'assessore Irlando. «Nella zona vesuviana c’è già una stazione con nove binari e che con piccole modifiche potrebbe ospitare l’Alta velocità: è quella di Torre Annunziata Centrale, realizzata ai tempi del miraggio industriale e ora inutilizzata. Dista circa due chilometri dagli Scavi di Pompei e da quelli di Oplontis - spiega Irlando -, che potrebbero essere raggiunti dai turisti a bordo di un trenino d’epoca in cinque minuti».