Dopo le elezioni che hanno interessato la Liguria lo scorso settembre, nella giornata di oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15, poco più di 4 milioni di cittadini sono chiamati al voto per eleggere la guida delle Regioni dell’Emila Romagna ed Umbria.
In Emilia Romagna, dove sono interessati al volto circa 3,5 milioni di elettori, si contendono la poltrona da Governatore quattro candidati: Michele De Pascale, candidato del centrosinistra sostenuto da Partito Democratico-Movimento Cinque Stelle-Futura (lista composta da Azione,+Europa, Psi, Pri) – Alleanza Verdi e Sinistra; Elena Ugolini, candidata del centrodestra sostenuta da Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia-Noi Moderati; Federico Serra, sostenuto da Potere al Popolo-Pci-Rifondazione Comunista; Luca Teodori, sostenuto dalla lista civica Lealtà, Coerenza e Libertà.
In Umbria, dove sono interessati al voto poco più di 700mila elettori, si contendono la carica di Governatore ben 9 candidati: Stefania Proietti, candidata del centrosinistra, sostenuta da Partito Democratico-Alleanza Verdi e Sinistra-Movimento Cinque Stelle; Donatella Tesei, candidata del centrodestra si presenta, attuale Presidente della Regione. Gli altri sette candidati sono: Martina Leonardi (Insieme per l’Umbria resistente), Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare e Alternativa Riformista), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Fabrizio Pignalberi (Più Italia Sovrana e Quinto Polo per l’Italia), Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Giuseppe Paolone (Forza del Popolo), Giuseppe Tritto (lista Umani Insieme Liberi).
Se dunque è evidente che il pluralismo sembra proprio non mancare, appare altrettanto legittima la previsione di una competizione tra i principali schieramenti di centrodestra e centrosinistra che caratterizzano la politica nazionale. Il risultato regionale, che potrebbe essere certamente influenzato dalle alluvioni che hanno colpito negli ultimi anni in particolar modo proprio l’Emila Romagna e dal sisma che distrusse interi territori in Umbria nel 2016, può certamente avere riflessi ed impatti sugli equilibri politici nazionali.
In questo scenario, non è da sottostimare il tema dell’affluenza alle urne che, negli ultimi anni, sembra evidenziare una sempre presente tendenza alla diminuzione della partecipazione elettorale. L’astensione al voto rappresenta un tema molto delicato che necessita di essere approfondito nelle sulle molteplici sfaccettature: se per un verso una bassa affluenza solleva preoccupazioni riguardo alla legittimità del manato e della rappresentatività, in questo caso dobbiamo attendere gli sviluppi delle giornate elettorali che vedono impegnati i cittadini dell’Emilia Romagna ed Umbria.