Massimiliano Varrese è stato ospite di Turchese Baracchi a Turchesando per presentare il suo nuovo singolo Fai Clap Clap. L’ex concorrente del Grande Fratello ha svelato il vero significato della canzone, ed ha smentito che si tratti una revenge song contro Beatrice Luzzi: “Questa canzone è la risposta a tutto quello che ho subito in sette mesi di Grande Fratello. In trent’anni di carriera non avevo mai avuto così tanto odio da parte dei leoni da tastiera. Un mondo tossico di persone tossiche si coalizzano per distruggere un personaggio televisivo. Hanno mandato minacce di morte anche alla mia famiglia. Ho chiesto anche alla camera dei deputati uno Spid per chi usa i social. Io ho un carattere forte, ma i ragazzi o le ragazzine ne soffrono. C’è una ferocia incredibile. Andrò avanti con questa battaglia, queste organizzazioni si coalizzano per mandare fake news, fanno circolare una verità che non è quella. Gli occhi da infame sono gli occhi di chi non ha il coraggio di guardarti in faccia, chi si nasconde dietro un profilo fake, non quelli di Beatrice, è dedicata ai leoni da tastiera ma anche dalle persone che incontri nella vita che fanno una faccia davanti e una dietro".

Massimiliano Varrese ha poi rivelato di essere rimasto scioccato dalla ferocia degli haters quando è uscito dalla Casa: “Il gioco è finito, qualsiasi cosa uno faccia non è giusto che noi siamo tra virgolette vip, dobbiamo subire tutto questo. Ho imparato anche grazie al Grande Fratello di aspettare in silenzio che la verità verrà fuori. Le critiche vanno accettate se costruttiva, ma le minacce no. Mi è successo che tantissime persone che mi avevano insultato mi hanno chiesto scusa, c’è anche chi si rende conto che sei una brava persona, dopo avermi gettato fango addosso. Quando ero dentro intuivo che c’era qualcosa che non andasse fuori, ma una volta uscito mi sono reso conto di quello che stava accadendo. Non solo a me, ma anche ad Anita, Rosy e molti altri di noi. Se ci mettiamo al livello di chi ci insulta rispondendogli, attiriamo energia negativa”.