Valdidentro, un comune della provincia di Sondrio, un operaio è stato schiacciato da panelli di legno. Nel quartiere di ponente del genovese, Pegli, un operaio di 45 anni è morto dopo essere caduto da un'altezza di oltre tre metri.

Nei giorni scorsi, un uomo di circa 51 anni, mentre lavorava in un cantiere per la costruzione di un fabbricato, è stato schiacciato da circa 300 chilogrammi di legno che, secondo le prime ricostruzioni, si sono sganciati dal cassone di un camion prima che fossero scaricate.

Un operaio di 45 anni è caduto da un ponteggio. In attesa delle indagini che chiariranno le cause dell’accaduto, secondo le prime notizie sembra che l’uomo stesse lavorando alla ristrutturazione di un’abitazione ed è caduto dal tetto.

Ancora una volta lavoratori che non torneranno alle loro case, tra gli affetti dei loro cari, dopo una giornata di lavoro.

Tralasciando ogni approfondimento sui fatti e su quanto le Autorità competenti potranno accertare, va registrato che è orami da tempo che si di discute di sicurezza sul lavoro e sull’importanza dei dispositivi di protezione individuali a tutela della propria persona, importanti ed indispensabili nell’effettuazione di lavori particolarmente rischiosi, come quelli dell’edilizia, dei cantieri. Formazione dei lavoratori e controlli egli Organismi di Vigilanza appaiono sempre più importanti per ridurre numeri che sono agghiaccianti. La normativa c’è: il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro è tra i più avanzati. Eppure qualcosa, forse più di qualcosa, sembra non funzionare. 

Sono passati pochi giorni dalla manifestazione organizzata a Roma dalla Uil che, lo scorso 19 marzo, ha riempito Piazza del Popolo con 1.041 bare, in ricordo delle persone che nel 2023 hanno perso la vita mentre stavano lavorando.  Intervistato nel corso della manifestazione, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha ricordato che “dobbiamo considerare la perdita di una sola vita umana inaccettabile, non possiamo perdere tempo nelle discussioni, nella propaganda, ma fare cose concrete subito. Oggi vorremmo richiamare le coscienze di tutti per un dramma che colpisce tante famiglie e posti di lavoro. Abbiamo bisogno di sensibilizzare le coscienze, di non dimenticare, di costringere la politica e il governo a fare cose subito. Il tentativo oggi è di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass media su vite umane spesso dimenticate".

Proprio nei giorni scorsi i delegati di Cgil e Uil, riunitisi a Firenze sui temi della sicurezza sul lavoro, hanno calendarizzato due mobilitazioni: la proclamazione di sciopero per l’11 aprile e una manifestazione nazionale per il 20 aprile.

Nei primi tre mesi di quest’anno, i dati del bollettino degli infortuni fanno segnare numeri ancora più alti di quelli del stesso periodo dell’anno precedente. Non c’è tempo da perdere: occorre che Istituzioni a tutti livelli intervengano sinergicamente per drenare un fenomeno che è sempre più drammatico.